Ottobre 2014
Caro diario,
l’Abruzzo è una terra colorata, “una trapunta fatta di tante pezze di tutti i colori” come mi hanno detto gli anziani del luogo durante il mio viaggio.
È una terra ricca e povera, è città e borghi. È collina, mare e montagna. È un paesaggio unico.
L’Abruzzo è tradizione, cultura ma soprattutto coltura e vite. Pensate che l’incidenza della superficie a vite (c.a. 31.948 ha) sull’intera superficie agricola regionale è superiore alla media italiana e risulta sostanzialmente stabile a differenza di molte altre regioni d’Italia.
L’Abruzzo, come tutta l’Italia, è una terra antica, da sempre abitata da popoli ed etnie diverse, da genti che già a cavallo del VII e VI secolo a.C. coltivavano la vite. Il vino è parte integrante della cultura di questa terra. È solo visitando le piccole cantine abruzzesi, dove non sono i numeri o il marchio a fare del vino un prodotto pregiato, che si riesce a cogliere il rispetto che i vignaioli hanno per questo prodotto e per la loro terra. Qui parole come naturale, autoctono o bio non hanno un senso commerciale ma si fondono con la realtà che puoi vedere e toccare. I vignaioli stanno facendo un incredibile lavoro di valorizzazione dei loro vitigni, tra i più famosi troviamo: Montepulciano per oltre il 58 % di superficie a vite; Trebbiano; Pecorino; Passerina; Cococciola. Ciò nonostante la produzione di vino realizzata da piccoli produttori pesa solo il 15% sulla produzione annua, il resto è prodotto grandi realtà, cooperative e associazionismo.
Sedendomi alla tavola dell’Abruzzo, oltre al buon vino non manca il buon cibo, un cibo d’origine.
Il buon gusto si ritrova nella cucina: maccheroni alla chitarra; gnocchetti al cacio e uova; tartufo scorzone; zafferano; per finire con i forse banali ma divini arrosticini di pecora.
È una terra ricca di piccoli produttori, di gente con secoli di tradizioni alle spalle, che non si arrende e non dà importanza alla grande distribuzione. Gente che ha capito il vero senso del vino e produce “per fare un buon vino” migliore di quello del nonno, anche se alla fine solo in pochi, ma buoni, lo gusteranno.
Val Peligna 42°N | 13°E | 300 m 10.000 bottiglie Anno fondazione 1988
Artigiana di Cultura
Lorenza Ludovico sceglie di lasciarsi alle spalle il lavoro in teatro dopo 10 anni di attività e di dedicarsi alla gestione della piccola Azienda Agricola di famiglia (1 ettaro di vigneto e 1 ettaro di ulivi). L’azienda nasce negli Anni ‘80 dal padre, Enzo, che a sua volta aveva proseguito la passione del padre Giovanni. Una storia semplice, di una piccolissima realtà agricola famigliare, nutrita di passione, verità, fatica e onestà. L’azienda si trova in un luogo storico come Vittorito “Città del Vino” in provincia dell’Aquila, nell’entroterra Abruzzese in Val Peligna, dove si sostiene sianato il Montepulciano. In questo luogo, oggi, con una produzione di 10.000 bottiglie tra Montepulciano e Cerasuolo, Lorenza apprende la conoscenza e diventa conservatrice dell’antica tradizione contadina, scegliendo di ridurre al minimo la manipolazione in cantina per proporre un prodotto essenziale, frutto della semplice fermentazione delle uve.
“L’ho imparato in teatro e lo riporto in vigna…la ricchezza sta negli interstizi, nel dettaglio, nel contenuto, non nella forma e nella quantità, anzi aumentando quest’ultima, in forma inversamente proporzionale, si riduce la prima!”
Lorenza Ludovico